Per scegliere cosa fare non si prescinde dalla passione


Torno oggi sull’argomento della motivazione, sul perché ci si avvicina ad un’attività, sia essa sportiva o meno. In effetti sono il primo a dire, quando parlo con una persona che vuole avvicinarsi a qualcosa di nuovo, che bisogna stare attenti a cosa si fa e prendere in considerazione diversi aspetti, un po’ per evitare di avere “motivazioni” tossiche, un po’ per avere il quadro generale della situazione e non ritrovarsi più avanti con brutte sorprese. Se ad esempio si capisce che stiamo per iscriversi ad un corso di fit boxing  solo perché ci vanno i propri amici è bene rifletterci un po’ prima di farlo. 

In ogni cosa, quando si è valutato bene pro e contro della scelta poi la decisione può giustamente prescindere da uno o più degli aspetti desiderati. Se una palestra ha come punto negativo il fatto di essere piuttosto lontana a livello logistico, ma il resto dei fattori sono tutti a suo favore, questo aspetto può essere tranquillamente tralasciato. 

C’è tuttavia una cosa da cui non si può prescindere ed è la passione, o meglio le reale “attrazione” che quella persona prova per quella attività, non fosse altro che per provarla.  Fare qualcosa, che sia un hobby o qualcosa di più, significa sempre impegnarsi, e questo comporta scadenze (magari gli orari e i giorni delle lezioni), i costi, le energie da impiegare. 

Senza quella voglia che sentite dentro di voi, che vi fa sembrare tutto questo un piccolo prezzo rispetto allo svolgersi di quella attività, niente è possibile a lungo termine. Non ho mai visto nessuno, nella mia esperienza ormai ventennale, durare a lungo in un’attività che non lo “attrae” veramente. Allora valutate tutto, sì, ma alla fine scegliete di fare solo ciò che è coerente con la vostra passione.