Mental coaching calcio: superate le vostre rigidità mentali grazie allo staff


Bene signori, adesso avete fissato gli obiettivi che la vostra squadra dovrà raggiungere, poi avete costruito dentro di voi la vostra visione, avete giorno dopo giorno comunicato la vostra idea di squadra ai vostri giocatori, e li avete ascoltati per averli dalla vostra parte, settando il progetto. Così avete alzato l’entusiasmo del gruppo.


Ora c’è da ragionare più in concreto: quali ruoli assegnare, che impostazione di gioco dare, come lavorare in allenamento? Ovviamente questa non è la sede per addentrarci in questi discorsi, ma un consiglio posso e voglio darvelo: rivedete le vostre convinzioni, valutatele per bene, e siate sicuri che siano la soluzione migliore prima di ternervele come tali. Sembra scontato, ma non è così, ed è pure una cosa non tanto semplice da farsi. E non sto parlando di moduli di gioco, ma anche del carattere di un giocatore, delle sue qualità tecniche, eccetera…

Ora tutti voi starete pensando che le vostre convinzioni sono poche e granitiche, e invece no. Sono molte di più, e spesso le date per scontate da anni. E questo è limitante, per voi e per la squadra.

Come fare per superare questi blocchi? È una cosa che da soli richiederebbe tanta fatica, ma che se invece viene fatta in team viene molto più facile. Allora circondatevi di persone che hanno personalità diverse e vedute differenti dalla vostra. Chiaro, i ruoli sono i ruoli, e se voi siete l’allenatore sarete voi che avrete l’ultima parola, ma se vi circondate di persone che hanno il coraggio di dire quello che pensano, che hanno avuto percorsi ed esperienze diverse, sarete continuamente stimolati a vedere le cose da un altro punto di vista.

Ettore Messina, l’attuale “assistent coach” di Greg Popovich, l’allenatore della squadra NBA dei S.Antonio Spurs, racconta che spesso il suo capo si rivolge a fine giornata ai suoi assistenti e gli dice “Adesso andiamo a cena e dammi un’opinione diversa dalla mia, ne discutiamo e troviamo una soluzione”. Ovvero, lui vuole che i suoi assistenti gli dicano dove le sue soluzioni potrebbero fare acqua e perché, e questo lo aiuta a trovare soluzioni migliori o almeno a prevedere scenari diversi, che non aveva preso in considerazione. 

Fatelo anche voi. Se non vivete tutto il giorno accanto al vostro staff, prevedete riunioni periodiche dove potete parlare non solo del contingente. Dite quello che pensate e poi chiedete opinioni dissenzienti, soprattutto all’inizio della stagione. Scoprirete quante cose davate per scontate, e quante cose nuove state imparando.