Mental coaching calcio: cosa deve fare un allenatore per creare una squadra vincente?


Ancora oggi nel calcio, e negli sport di squadra in generale, si tende a sottovalutare il mental coaching. Gli allenatori passano il loro tempo a valutare le migliori esecuzioni tecniche, i movimenti di squadra, si scervellano per trovare le migliori strategie tattiche. Alcuni di loro considerano anche la parte atletica un aspetto importante del gioco e la curano con attenzione. Ma quasi nessuno cura l’aspetto mentale. Non ci si informa, non si studiano le basi della comunicazione, del mental training, del teamworking, non si programmano interventi specifici ad integrazione del lavoro in cantiere che valutino ed incrementino le qualità mentali della propria squadra. E poi gli stessi allenatori (e la dirigenza, e i tifosi, e i genitori) si disperano quando un giocatore o l’intera squadra fornisce prestazioni al di sotto della propria qualita tecnico-tattica-atletica, oppure performance altalenanti anche all’interno dello stesso match. E a quel punto si dà la colpa a quel giocatore, o all’altro, o all’allenatore stesso, ma lo si fa vagamente, come se si trattasse di un virus incurabile. E invece non è così.

Gli articoli sul mental coach per il calcio

Questo è il primo di una serie di articoli riguardanti le basi del mental coaching per il calcio (e per gli sport di squadra) che tratteranno sia gli aspetti di fondo (come ad esempio la leadership) che alcuni più specifici (ad esempio il rapporto con l’errore). Il primo punto, quello che analizzeremo oggi, è il più generale ma anche il più importante: cosa deve fare un allenatore quando arriva in una squadra? In altre parole: cosa dev’essere un allenatore per la squadra?
Naturalmente in parte le cose cambiano in base all’età dei giocatori/giocatrici che compongono la squadra. Se si tratta di team giovanili, la componente di lavoro tecnico-tattica aumenta, perché le persone con cui lavora probabilmente devono ancora finire di formarsi anche da quel punto di vista.

Quando le persone agiscono insieme, come un gruppo, possono ottenere risultati che da soli non avrebbero potuto nemmeno sperare di sognare possibili.
(Franklin Delano Roosevelt)


Avere una visione

Premettendo che qualsiasi giocatore, in qualsiasi momento della propria carriera, dovrebbe avere ancora bisogno di migliorare qualche aspetto del proprio bagaglio tecnico-tattico, la prima cosa, la più importante, che deve avere un allenatore per la sua squadra è una visione. Avere una visione significa valutare le potenzialità di quella squadra e pensare ad un punto di arrivo, in termini di qualità della performance e di risultati. Per fare questo è necessario saper fare una valutazione obiettiva e saper lavorare con degli obiettivi.

Saper valutare la propria squadra

Andiamo con ordine. La valutazione della squadra. Ecco un’esercitazione che può essere utile per fare un quadro della situazione. Prendete un foglio e disegnate una tabella 5x5. Nella prima riga partite dalla seconda casella andando da sinistra a destra scrivete nelle varie caselle questi quattro aspetti: tecnica, tattica, atletismo, mentalità. Poi fate lo stesso con la prima colonna, scrivendo queste quattro parole: pregi (si intende ciò che ad oggi è già presente nella vostra squadra), potenzialità (questi sono i pregi che potreste acquisire in futuro), difetti (ad oggi) e pericoli (i corrispondenti negativi delle potenzialità). Infine pensate alle caratteristiche della vostra squadra, positive e negative, e piazzate cosa vi viene in mente nelle varie caselle. Se vi bloccate, rileggete le parole che avete scritto nelle caselle iniziali, vi aiuteranno. Attenzione, ogni volta che pensate di scrivere qualcosa, pensate anche a un dato oggettivo che supporti la vostra idea. Ad esempio, se volete mettere nella casella che unisce “atletismo” a “potenzialità” la parola “velocità” perché avete dei giocatori giovani, al momento riserve, che vi sembrano molto veloci, preoccupatevi di avere qualche dato alla mano che vi confermi la vostra sensazione, come dei test atletici oppure un colloquio con il vostro preparatore.

Dare corpo alla vostra visione

Una volta svolto questo esercizio, lasciatelo sedimentare almeno per una notte, poi riprendetelo in mano e a freddo fare le dovute modifiche. Ecco, a questo punto avrete un quadro abbastanza chiaro su ciò che avete fra le mani (e ciò che non avete). Ed è adesso che dovrete dare corpo alla vostra visione. Dove vogliamo andare? È il momento di formulare degli obiettivi, a partire dai quali si snoderà tutto il vostro lavoro, tecnico e mentale. Ma darsi degli obiettivi è tutt’altro che una cosa scontata, e anzi spesso è proprio un obiettivo mal formulato che determina il fallimento di tutto il lavoro svolto con una squadra.
È davvero fondamentale darsi degli obiettivi precisi, temporali, di gioco e valutabili. E non dimenticarsi di rivederli con delle scansioni temporali ben definite. Solo così sarà possibile avere la nostra visione, quella che poi comunicheremo al nostro staff e alla nostra squadra. Il primo passo per la creazione di una squadra vincente attraverso il mental coaching.

Per vincere, una squadra deve avere la sensazione che c’è una dedizione che parte dall’alto e deve valere a qualche cosa.
(Vince Lombardi)


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