Come aumentare l’autostima dei bambini attraverso lo sport: l’uso delle parole


Lo sport, fra i molteplici benefici che può portare a chi lo pratica, rappresenta in primo luogo uno straordinario strumento di socializzazione, e di apprendimento dei valori fondamentali di tipo individuale e collettivo.
Per quei bambini che denunciano un basso livello di autostima, lo sport diventa ancor più importante. L’istruttore sportivo, quale educatore prima ancora che come tecnico, deve conoscere e saper padroneggiare le basi della comunicazione per riconoscere e influire positivamente su queste situazioni (oltre che in generale per poter lavorare con dei bambini). Ecco però qualche importante elemento da tener presente nell’organizzare il lavoro in campo affinché possa essere efficace in questo senso, e si eviti di lavorare inutilmente o addirittura in maniera dannosa.

Dare l’esempio

La prima cosa, la più importante, è fare molta attenzione a come ci si comporta in campo. L’istruttore, come tutte le figure di riferimento, dà principalmente l’esempio con il proprio comportamento, dove per comportamento intendo qualsiasi aspetto di se stessi che possa essere trasmesso attraverso i canali verbali e non verbali: la postura, l’abbigliamento, la gestualità, il linguaggio, il tono di voce, i concetti espressi, ecc… Perciò il primo passo, il presupposto per tutto ciò che dirò più avanti, è quello di comportarsi secondo quei valori che vogliamo far crescere nei ragazzi che alleniamo. In due parole, è inutile predicare bene se poi razzoliamo male…


Saper usare le parole: spiegare, chiedere, apprezzare

Detto questo, analizziamo adesso il primo importante punto. Perché riuscire a comportarsi come si deve non basta. Bisogna anche usare bene il migliore strumento a disposizione, ovvero le parole. Come? Principalmente attraverso tre azioni: spiegare, chiedere, rinforzare. Vediamoli più da vicino. In primo luogo è necessario spiegare cosa proponete e a cosa serve. Sapere perché si fa qualcosa infatti motiva fortemente chi deve svolgere il compito, e lo rende quindi più facilmente raggiungibile. In secondo luogo chiedete frequentemente ai ragazzi come stanno andando le cose, saperlo vi aiuterà a migliorare il vostro lavoro e farà capire al bambino che ci tenete alle sue emozioni. Infine dimostrate di apprezzare i loro progressi, anche minimi, con dei rinforzi verbali. Si tratta di un aspetto tremendamente sottovalutato, eppure è intuitivo: sentirsi dire che stiamo andando bene mentre impariamo a fare qualcosa motiva verso progressi ancora più marcati. E proprio questo strumento può essere ancor più utile nel caso di bambini con scarsa autostima. Attraverso gli apprezzamenti, infatti, questi bambini possono acquisire pian piano una maggiore fiducia nelle loro possibilità. Attenzione però, perché è importante dosare bene i rinforzi positivi i quali devono essere soprattutto onesti, perché se questi vengono dati quando i progressi in realtà non ci sono stati finirete per perdere di credibilità, quella credibilità che poi sarà assai difficile recuperare. Insomma, i bambini sanno quando sono riusciti a fare qualcosa. In proposito ricordatevi anche che è importante saper assegnare ad ogni bambino il compito giusto, ma di questo parleremo più avanti.

Attenzione al linguaggio

Parlando di parole, infine, ricordo che è indispensabile utilizzare un linguaggio adatto all’età dei bambini che avete di fronte. Se utilizzate un registro troppo alto o troppo basso, i vostri ragazzi non vi ascolteranno, se farete spiegazioni troppo lunghe o troppo corte, i vostri ragazzi non vi ascolteranno. Siate chiari, altrimenti anche i migliori messaggi non andranno a destinazione.